giovedì 10 dicembre 2009
Forse sognare.
Ieri notte ho fatto un sogno bellissimo e terribile.
Riempivo la vasca da bagno, una vasca enorme come non ne ho mai avute. Un letto di acqua calda e bolle di sapone.
Sono figlia di un veterinario, ho imparato a maneggiare il bisturi prima ancora delle posate. Tagli lunghi e profondi e l'acqua diventa rossa.
Il dolore scorre via dai polsi, scende nello scarico e da qui lo immagino allontanarsi verso quel mare che ho amato ma che non ho avuto il tempo di conoscere. Lentamente mi svuoto delle illusioni, dei sogni, della speranza, della delusione.
Galleggio sospesa. E poi la pace.
Finalmente.
Poi mi sveglio.
Conto i giorni passati: quattro.
Conto i messaggi ricevuti sul telefono: nessuno.
Nessuno ha sentito la mia mancanza. Evidentemente.
Al pronto soccorso aspetto che ricuciano i pezzi del mio corpo. Solo per un po', solo finchè non si accorgerà che quello che c'era dentro se n'è già andato via. Solo finchè non deciderà di seguirlo.
Conto i minuti.
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