domenica 25 luglio 2010
Solitudine e violenza.
Dopo l'ennesimo caso di "femminicidio" riportato dai giornali leggo l'appello di Giulia Bongiorno, da anni uno dei politici più attenti al problema della violenza contro le donne.
Giustamente osserva che la creazione e l'applicazione di vecchie e nuove leggi da sola non basta. E' indispensabile che le donne imparino a riconosccere la gravità delle violenze subite - anche e soprattutto quando a infliggerle sono persone di cui si fidano - ed è necessario che imparino a parlarne. Affrontare la violenza da sole vuol dire chiudere il dolore dentro il proprio cuore e il proprio corpo e alla fine questo dolore ci avvelena.
Ma cosa succede quando chiedere aiuto aggiunge violenza alla violenza?
Quando racconti della violenza subita al tuo compagno e questo se ne va perchè non si sente abbastanza forte per affrontare assieme questo dolore, non è violenza questa?
Oppure perchè, guardandoti, non vede più la sua compagna, ma solo una donna posseduta da qualcun'altro e non ti perdona per non averlo impedito. Non è violenza questa?
Quando racconti agli amici quello che è successo e scopri che questo li allontana, perchè davanti al dolore e all'ingiustizia che hai subito non possono dire o fare nulla per farti stare meglio e allora piuttosto che ammettere questa frustrazione così umana tanto vale non dirti nulla, non è violenza questa?
Amara ironia, quando una donna viene violentata, la prima ad essere sottoposta a processo è proprio lei.
Subire violenza da qualcuno che si conosce e di cui ci si fida riempie se' stesse di sensi di colpa, perchè "potevo dire...", "potevo fare...", "forse ho detto...", "forse ho fatto...".
E riempie gli altri di dubbi, perchè "poteva fare...", "poteva dire...", forse ha detto...", "forse ha fatto...".
Vedersi attorno l'incredulità altrui e il vuoto degli affetti più cari quando di questa violenza si parla non fa che alimentare i sensi di colpa e la vergogna.
E allora rimpiangi il silenzio.
E invidi quelle donne che hanno avuto lividi e ferite da offrire all'incredulità e all'indifferenza altrui. Io non sono stata così fortunata.
Perciò le donne che hanno subito violenza devono imparare sì. Ma non sono le sole.
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